In questa newsletter parleremo di talento & vocazione, in una riflessione sulla scuola e sulla sua missione.
Non da ultimo, importanti informazioni sui prossimi corsi in partenza, organizzati in collaborazione con la storica partner ELV - Culture of innovation e la galleria Circoloquadro.
Oltre e, si direbbe DENTRO, lo spirito formativo di una scuola professionale c’è anche quella chiamata al “discernimento” tra TALENTO e VOCAZIONE.
No, non abbiamo preso un abbaglio: non è la proposta di un corso di spiritualità della Cova.
Lo spunto arriva dal libro La società della performance di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e fondatori della casa editrice TLON.
La scuola di formazione professionale si situa proprio DENTRO questa dinamiche: ha infatti il compito di coltivare il talento e dargli respiro in un PROGETTO più ampio, che guarda al futuro e cerca di costruirlo.
“Si può essere profondamente infelici pur avendo un talento straordinario e si può avere una vita piena e armonica pur non avendo un talento specifico. È la vocazione a fare la differenza. Qualcuno potrebbe non avere talenti, ma tutti hanno una vocazione. Il talento è misurabile, la vocazione è inestimabile.”
(La Società della performance, cit., p. 86)
Mentre infatti il talento è uno strumento strumento personale e una capacità individuale, identificabile e misurabile, la vocazione va al di là dell’utile e della quantità - supera il talento in sè (Maura Gancitano lo spiega molto bene in quesi due video: Cos'è la vocazione? e Hai un talento o una vocazione? Il metodo WOOP)
Riconoscere, identificare e mettersi all’ascolto permette di “percorrere con un senso di pienezza la propria strada sentendola propria, cioè scelta liberamente” (La Società della perfoormance, cit., p. 85).
Qui un articolo interessante di approfondimento su TALENTO E VOCAZIONE a partire dall'ultimo film di casa Pixar Soul.
Ecco anche perchè, in un percorso di formazione professionale, diventa sempre più sentita l’esigenza di inserire un modulo formativo che si occupa proprio di questo: la docente Donata Marcantonio insegna infatti “Orientamento e ricerca attiva del lavoro”.
«La disciplina che si avvale di metodologia attiva si occupa dell’orientamento alla professione attraverso lo studio e la ricerca attiva delle disposizioni personali.
Nel percorso progettato per i nostri allievi si conduce ognuno a riflettere e valutare i personali interessi, le abilità e le proprie caratteristiche; ad utilizzare gli strumenti di auto-osservazione e auto valutazione; a sperimentare in maniera libera da pregiudizi l'acquisizione delle abilità in maniera creativa ed inusuale.
Le attività realizzate mettono alla prova l'allievo su ogni competenza individuata come necessaria allo sviluppo armonioso del profilo personale e professionale.
L’orientamento ha come obiettivo secondario l’auto-motivazione allo studio attraverso l’apprendere manuale e creativo ed aiuta a ricondurre gli apprendimenti a competenze per identificare
un piano di sviluppo personale alla ricerca del talento.»
(Donata Marcantonio, docente)
Il 2% della popolazione scolastica italiana è composto da bambini e ragazzi gifted, plus-dotati: in altri termini “i geni”. Spesso, il loro tratto speciale viene confuso con disturbi dell’attenzione che li portano anche ad essere studenti con risultati scarsissimi - a volte.
Quasi la metà degli studenti gifted non riesce ad esprimere appieno il proprio talento, ma viene “costretto” nella maglia dell’esecutività e dello schematismo. Ecco perchè chi suona Mozart a 4 anni, difficilmente diventerà compositore; chi vince precocemente Olimpiadi della matematica, raramente sconvolgerà le regole per risolvere una nuova formula.
Questi sono i casi in cui il talento e la performance esplodono e possoono “distruggere” la vocazione.
Agli educatori, ai pedagogisti e agli insegnanti è demandata la missione di educare il talento e costruire la “strada giusta” della vocazione.
Costruendo un paragone con il mondo della letteratura e delle storie, il docente e l'educatore non sono gli eroi: i protagonisti dell'avventura sono gli studenti; al docente ed educatore spetta il ruolo di aiutante - ossia colui che prepara il terreno perchè sia lo studente a trasformarsi da "normale" ad "eroe".
Se Bruce Wayne non avesse avuto alle sue spalle
il prezioso aiuto del maggiordomo Alfred,
non sarebbe mai diventato Batman!
Scuola Cova non ha l’ambizione di educare ragazzi geniali ma nel suo spirito c’è quello, sicuramente, di coltivare una vocazione: quella della manualità e dell’artigianalità.
Scuola Cova si presenta come un ambiente dove la creatività e la progettualità diventano fondamenta per costruire la professione del domani, coniugando la tecnica alla fantasia, lo stimolo creativo alla regola.
Così ci raccontano l'ambiente di Scuola Cova i ragazzi di 4° Arredo,
nell'ultimo anno del loro percorso.
OPEN LAB in COVA:
la creatività non si ferma!
*NEWS ORIENTAMENTO*
Un proverbio recita che più che la méta, quel che conta è il viaggio.
E allora, il viaggio all'interno del mondo dell'orientamento scolastico e professionale
non finisce qui.
Sabato 13 marzo dalle ore 10.00 alle 12.00
scuola Cova aprirà le sue porte per continuare ad ospitare quegli studenti che,
tra la curiosità e l'indecisione per la scelta del percorso,
vogliono conoscere meglio
i percorsi formativi offerti dalla Scuola.
Un sabato per PROVARE A FARE, mettendosi in gioco con le proprie capacità, creatività e passioni nei laboratori organizzati con i docenti della scuola:
VUOI SPERIMENTARE LA TUA VOCAZIONE CON IL
LABORATORIO DI ROBOTICA?
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